Fine settimana tra mare e miniere: emozioni nel cuore selvaggio del Sulcis Iglesiente

Per il mio compleanno quest’anno ci siamo regalati un fine settimana in una parte della Sardegna poco conosciuta ma affascinante: il Sulcis Iglesiente, una terra ruvida, autentica, segnata dalla storia e modellata dal vento.

In questo angolo selvaggio dove la natura si mescola con le memorie di un passato minerario, creando paesaggi che sembrano usciti da un romanzo, abbiamo trascorso due giorni che porteremo per sempre nel cuore e ci ha lasciato tanta curiosità e voglia di tornare.

Prima tappa: Iglesias, città della storia e delle miniere

Il nostro viaggio è iniziato a Iglesias, una città che profuma di storia, silenziosa ma piena di fascino. Le strade del centro raccontano ancora l’epoca d’oro delle miniere: palazzi eleganti, chiese con stili variegati e piazzette tranquille che si accendono al tramonto. Passeggiare per il centro storico è come sfogliare le pagine di un libro dimenticato, dove ogni pietra ha qualcosa da dire.

Masua, spiagge incantevoli ed escursione in gommone

Ci dirigiamo a Masua e, dopo un bel bagno rinfrescante, decidiamo di fare un’escursione in gommone per ammirare la costa. Qui le falesie di calcare bianco si tuffano a picco nel mare turchese, mentre il sole danza sull’acqua creando giochi di luce che sembrano quasi irreali; sulla costa una miriade di grotte tra cui la Grotta dei Contrabbandieri, nella quale abbiamo avuto l’opportunità di una nuotata in solitaria, e la Grotta Azzurra (chiamata anche Grotta Sardegna per via della sua forma che ricorda il perimetro nord dell’Isola) il cui interno è un’esplosione di colori: l’acqua trasparente riflette le pareti rocciose creando sfumature tra il blu e il turchese, un vero spettacolo naturale.

Al termine dell’escursione costeggiamo l’imponente Pan di Zucchero, uno scoglio maestoso alto 133 metri che si erge solitario davanti alla costa, come un guardiano silenzioso. Osservarlo dal mare è un’esperienza quasi mistica: la sua imponenza, la sua solitudine, il suo legame eterno con l’orizzonte.

Proprio di fronte a Pan di Zucchero troviamo lo spettacolare Porto Flavia, una delle testimonianze più affascinanti del passato minerario della zona che con la sua forma, intagliata sulla roccia calcarea, sembra uscito dal film “Il Signore degli anelli”!

Tramonto a Nebida lungo il sentiero delle Laverie

Nel tardo pomeriggio torniamo verso Nebida, un piccolo borgo, un tempo abitato da minatori e le loro famiglie, oggi un luogo silenzioso e suggestivo, perfetto per chi cerca una Sardegna più intima, lontana dalla folla. Scendiamo dall’auto e ci incamminiamo lungo il famoso sentiero panoramico delle Laverie, una passeggiata immersa nella macchia mediterranea che si affaccia direttamente sulle falesie. Qui la terra rossa si scontra con il blu profondo del mare, e le vecchie strutture minerarie, oggi in disuso, diventano scenografie perfette per ammirare il tramonto. Il cielo si è tinto di rosa, arancio e oro, e noi ci siamo fermati su una panchina, sorseggiando un aperitivo fronte mare. Il rumore delle onde, il profumo della macchia mediterranea e il calore dell’ultimo sole ci hanno regalato un senso di pace che difficilmente si prova altrove.

La visita interna a Porto Flavia

Il giorno seguente decidiamo di visitare l’interno di Porto Flavia: esso non è un semplice porto, ma un’opera di ingegneria straordinaria scavata interamente nella roccia a picco sul mare che serviva a caricare direttamente sulle navi il materiale estratto dalle miniere, rivoluzionando il trasporto dei minerali. La visita, per la verità molto breve, consiste nel visitare due gallerie, quella di carico superiore e quella di scarico inferiore collegate da una scalinata di 108 gradini e una balconata sul mare. Per me la visita è stata un viaggio nel tempo che fa riflettere sulla fatica di chi ha costruito tutto questo e di chi ci ha lavorato mettendo in pericolo la propria vita.

Perché visitare il Sulcis Iglesiente

Questa parte della Sardegna ha un’anima unica. È una terra di contrasti: dolce e dura, selvaggia e accogliente. Qui il mare non è solo bellezza, ma anche frontiera. Le montagne non sono solo paesaggio, ma memoria. Il passato minerario si percepisce ovunque: nelle strutture abbandonate, nei racconti degli abitanti, nei silenzi carichi di significato.

Se cercate una Sardegna diversa, lontana dagli stereotipi, se volete emozionarvi davanti alla potenza della natura e ascoltare le storie di una terra che non ha mai smesso di resistere, il Sulcis Iglesiente vi aspetta. E vi conquisterà, un passo alla volta, una vista alla volta, un tramonto alla volta.